Nella nuova era della mobilità sostenibile, le auto elettriche sono diventate un’alternativa concreta per ridurre l’inquinamento dell’ambiente, ma anche per usufruire di una soluzione economica che taglia i costi degli spostamenti. Oltre al tema ambientale poi, si guarda ai benefici legati al risparmio energetico e alle spese di manutenzione: con meno parti in movimento infatti è meno soggetta a malfunzionamenti o rotture.
E quando si parla di auto elettriche si parla anche di colonnine per la ricarica. Vista ancora la carenza di stazioni nel nostro Paese, un’ottima soluzione è quella di installare una colonnina privata nella propria abitazione in legno. Si tratta infatti di un intervento facile e sicuro, per il quale non è richiesta alcuna modifica all’impianto elettrico, né autorizzazione da parte del gestore di rete o del comune. In più, fino a dicembre 2022 l’acquisto di un colonnina elettrica è gratuito, sfruttando il Superbonus 110% introdotto con il decreto Rilancio.
Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i requisiti per ottenere le agevolazioni fiscali previste sulle colonnine. Iniziamo col dire che l’auto elettrica può essere considerata a tutti gli effetti come un elettrodomestico. È possibile quindi ricaricarla collegandola direttamente al contatore esistente, come qualsiasi altra utenza domestica, e non sono nemmeno necessari una contabilizzazione separata o un nuovo contatore. Lo standard di potenza di 3 kW, solitamente in uso nelle case, è sufficiente per mettere in carica l’auto durante la notte, momento in cui solitamente le altre utenze elettriche non stanno funzionando. Tutto dipende dalle abitudini di consumo elettrico della famiglia. Se ci dovessero essere esigenze differenti, infatti, bisognerà allora procedere con una richiesta di aumento di potenza al contatore.
Il garage e i posti auto sono i luoghi in cui il veicolo rimane in sosta per diverse ore, diventando così il punto di ricarica principale per alimentare la batteria anche in modalità lenta. Tuttavia, una normale presa domestica a 220/230, la cosiddetta Schuko, non è concepita per il funzionamento continuo, ma è adatta unicamente come soluzione di ricarica temporanea durante i tragitti. La soluzione migliore è quella di installare piccole stazioni di ricarica a muro, chiamate wallbox, per fare rifornimento in modo sicuro, efficiente e soprattutto più veloce rispetto a quanto avviene con una normale presa domestica. Un’alternativa alle vere e proprie colonnine a forma di totem, che possono ricaricare contemporaneamente più veicoli elettrici, ma hanno un costo superiore.
Con l’installazione di un impianto fotovoltaico si possono ridurre notevolmente i costi legati al consumo di energia, così come l’alimentazione della stazione di ricarica domestica, annullando in questo modo gli oneri di sistema e le spese di trasporto e gestione della bolletta.
Tra gli incentivi previsti dal Superbonus 110% rientra anche l’installazione della colonnina elettrica: un’occasione ancora più conveniente per fare un investimento a costo zero, che porterà un risparmio significativo negli anni a seguire. La conditio sine qua non per usufruire delle agevolazioni fiscali è però quella di realizzare uno degli interventi previsti dal provvedimento. Tra questi: il cappotto su più del 25% dell’involucro totale dell’edificio, la sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con una pompa di calore e il miglioramento della prestazione energetica della casa di almeno due classi. Il massimale detraibile per l’installazione della colonnina di ricarica è di 3.000 €, nel quale possono essere comprese le spese per l’aumento della potenza del contatore fino a 7kW. Un’interessante opportunità anche per chi ha un vecchio edificio in edilizia tradizionale e desidera ottenere un rendimento energetico maggiore trasformandolo in un’abitazione in legno.
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