Le case in legno sono spesso percepite come meno sicure in caso di incendio rispetto a quelle costruite con materiali tradizionali come il cemento o l’acciaio. Tuttavia, questa idea non è corretta. Ecco alcune ragioni per cui il legno è resistente al fuoco.

Innanzitutto questo materiale, in caso di incendio, brucia molto lentamente e a una velocità costante: quando vengono raggiunti i 240°C si attiva, infatti, la cosiddetta carbonatazione, che trasforma la parte esterna in un vero e proprio guscio protettivo, con una capacità conduttiva molto bassa.

Il legno ha anche una modesta dilatazione termica, il che significa che si deforma molto poco quando esposto al calore: questo aiuta a mantenere la stabilità strutturale della casa e quella tra i diversi elementi, riducendo il rischio di collasso improvviso durante un incendio. Per la sua bassa conducibilità termica, questo materiale funge anche da protezione ai connettori metallici e agli impianti inseriti nella struttura.

Un ulteriore plus sta nel fatto che il legno non trattato con impregnanti chimici non sviluppa esalazioni tossiche durante la combustione, rendendo l’ambiente più sicuro per gli occupanti.

A riprova della resistenza al fuoco delle costruzioni in legno, un test realizzato in Giappone presso il Building Research Institute di Tsukuba ha dimostrato che un edificio con una struttura portante realizzata con questo materiale può schermarsi senza particolari problemi da un forte incendio, (per un’ora è stato creato un carico di incendio doppio rispetto a quello previsto per la sua destinazione d’uso) garantendo per tutto il tempo gli standard di sicurezza degli occupanti e delle squadre di soccorso.

Le case in legno, in ogni caso, devono rispettare rigorose normative antincendio e spesso sono sottoposte a test di resistenza al fuoco. Questo garantisce che siano sicure e conformi agli standard.

Le prove IVALSA certificano che il legno resistente al fuoco utilizzato da Biocasanatura contrasta le fiamme per molte ore e tiene isolato l’incendio: i dati attestano che a fronte dei 1000°C rilevati nella stanza in fiamme, i locali adiacenti hanno mantenuto temperature prossime ai 20°C, permettendo quindi ai vigili del fuoco un tempo adeguato per poter intervenire.

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