Struttura in legno testata e certificata
Il legno lamellare ha una eccellente resistenza al fuoco in quanto sviluppa il fenomeno della “carbonatazione del legno” che inizia attorno alla temperatura di circa 250 °C.
Lo strato più esterno inizia a carbonizzarsi proteggendo in tal modo gli strati interni e mantenendo per un tempo consistente la sezione resistente.
Nel caso dell’impiego di abete lamellare, la velocità di penetrazione della carbonatazione è di 0,7 mm/minuto e quindi il collasso delle strutture in legno, causata da incendi, è un’ipotesi abbastanza remota.
La carbonizzazione avviene in modo omogeneo, non ci sono fessure e si crea uno strato protettivo che ritarda la propagazione della fiamma verso l’interno.
La combustione causa una riduzione del materiale, ma non il peggioramento delle sue caratteristiche meccaniche.
Contrariamente ad altri materiali il legno non cede improvvisamente, ma lentamente e gradualmente. Acciaio e cemento hanno fattori di dilatazione estremamente diversi e il collasso strutturale può essere innescato anche a temperature inferiori ai 250 °C.
Il pannello di una casa in legno può essere pertanto spento in tempi molto brevi e con una limitazione dei danni; dopo un eventuale incendio, le costruzioni in legno risultano di solito recuperabili.
Vi sono prove (IVALSA) certificate di resistenza al fuoco del legno utilizzato da Biocasanatura che dimostrano come, oltre a resistere alle fiamme per molte ore, ha mantenuto isolato l’incendio: i dati certificano che a fronte dei 1000°C rilevati nella stanza in fiamme, i locali adiacenti hanno mantenuto temperature prossime ai 20°C, permettendo quindi ai vigili del fuoco un tempo adeguato per poter intervenire.